Lo shopper che verrà: nasce Shopper Team per raccontarlo e capirlo

Per aumentare, anche in Italia, la cultura dello shopper marketing nasce Shopper Team. Un’iniziativa dei tre player più significativi nel panorama nazionale dello shopper marketing: Dialogica, che si occupa di ricerche e misurazione dei comportamenti d’acquisto, Immediando, leader nel presidio e nella rilevazione nei punti vendita, Save as, la storica agenzia italiana specializzata nello shopper engagement e nella ideazione e realizzazione di materiali di comunicazione.

Shopper Team vuole contribuire a migliorare il know-how, l’esperienza, la sensibilità dei professionisti dello shopper marketing, una disciplina arrivata in Italia da pochi anni. Oggi più che mai, in un momento di perdurante difficoltà delle famiglie, è vitale per le marche essere presenti e propositive, per non rinunciare al loro fondamentale ruolo di garante di qualità e di supporto nelle scelte delle famiglie italiane. Il momento dell’acquisto, da sempre un vero e proprio buco nero nella teoria e nella prassi di marketing, deve essere studiato e capito per semplificare la scelta, offrire la migliore esperienza, la massima convenienza.

Shopper Team proporrà alle aziende a titolo gratuito momenti di riflessione, percorsi di conoscenza e formazione, incontri con esperti italiani e internazionali. Fornirà percorsi di formazione mirati a giovani e a neo assunti; coinvolgerà professionisti di diversi settori per condividere studi e analisi. I casi di successo saranno studiati partendo dall’analisi, passando per il presidio e la verifica dell’execution, per arrivare ad una nuova efficace creatività, che parta dalle esigenze degli shopper e torni ad essi ricca di stimoli, suggerimenti, consigli per un acquisto più consapevole e appagante.

Shopper Team ha invitato Liz Crawford, esperta statunitense e autrice del libro “The Shopper Economy” ad un webinar che si terrà il giorno 3 Dicembre dalle ore 16 alle ore 16,30. Chi fosse interessato a partecipare al webinar può scrivere all’indirizzo:

contact@shopperteam.it

https://www.linkedin.com/company/69492873

L’equity della marca in funzione delle scelte dello shopper

Il punto di partenza: una persona acquista un prodotto se gli riconosce valore. Più il prodotto vale, ovviamente in termini relativi, più si è propensi ad acquistarlo.

La Brand Equity, ovvero il valore della marca, è, almeno secondo Kevin Keller, l’effetto differenziale delle attività di marketing sulle marche stesse. Differenziale perché azioni diverse producono risultati differenti sulle varie marche in uno stesso mercato.

Il punto di arrivo: la scelta dello shopper, ovvero ciò che avviene quando siamo davanti allo scaffale e dobbiamo decidere l’acquisto. In questi pochi secondi (4 in media) si scarica tutta l’attività di marketing delle aziende e qui, proprio al momento della scelta, si misura il valore della marca, ovvero la sua capacità di creare nello shopper la sensazione di aver ottenuto più del prezzo pagato.

E’ quindi della massima importanza misurare l’equity della marca sullo scaffale nella relazione con lo shopper. Bisogna aver ben chiaro il valore della propria marca rispetto ai concorrenti, ma non solo, è necessario capire come gli shopper attribuiscono valore alla marca in diverse categorie (pensiamo alle extention line), come si sviluppa il valore nel tempo, da cosa è influenzato, quali attività accrescono più di altre il valore.

Il valore andrebbe misurato in diversi momenti del ciclo di vita del prodotto, quando nuovi competitor entrano nel mercato, prima di apportare cambiamenti importanti alla marca, prima di lanciare nuovi prodotti…Insomma, considerando che le aziende sono enti economici che hanno lo scopo di creare valore, e che le marche sono moltiplicatori di valore, non misurare l’equity in store è una eresia.

Bisogna considerare la quota di mercato, per tenere conto delle relazioni competitive, ma soprattutto avere dati quantitativamente molto robusti sullo shopper: come si orienta, da cosa è attratto, cosa considera, cosa compra. Tutte queste variabili devono essere considerate in un modello che produca un indice semplice che consenta il confronto fra marche in una o più categorie. I dati raccolti da Dialogica su più di 17 milioni di shopper nei PdV, davanti a scaffali e extra display, offrono la più ampia base dati per il calcolo dell’equity e il confronto con i competitor.